| Non è che ho aspettata, è che era un'idea inizialmente a sei mani, poi l'ho abbandonata e solo ora l'ho ripresa... XD eccovi il secondo capitolo, comunque XD
Capitolo 2 “Bacchette.” N: Arrivata nel londinese, la bizzarra coppia si diresse verso un pub, il quale conduceva, dal retro, a un quartierino sapientemente occultato popolato da persone quantomai bislacche; Pauli, il quale preferiva essere chiamato per cognome… P: Ma anche no, carina! N: Ok… Pauli indicò a Lauri un negozio dove dirigersi, ma il ragazzo, argutamente, replicò di essere senza alcun soldo. L: Veramente non ci avevo riflettuto… comunque… e va beeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee’, mi fan credito… N: Rispetta il copione, ebete! L: Ogghei… N: Pauli condusse il giovane Potter alla Gringott, la banca dei maghi, dove Lauri scoprì di avere un patrimonio pazzesco lasciatogli dai genitori che gli avrebbe permesso di acquistare ciò di cui necessitava per la scuola… L: Scuola? Cara, questi me li gioco tutti a Blackjack, la scuola non serve a niente quando sei ricco sfondato! N (rivolta a Pauli con aria supplichevole): Ti prego, convincilo… P: Cogl… N: Sì, ma non dimenticare la fascia protetta! P: Pirlotto! Non li sprecare così, piuttosto pensa a darli a chi non ne ha se vuoi sprecarli… tipo a me che così andiamo a giocare a blackjack insieme… *la narratrice sbatte la testa contro il muro con fare molto sconsolato* N: Ce lo date un taglio, Santo Dio?! Poi quando finiamo ne parlerete nel backstage! L: E lontani da te! C’hai ragione cara, proseguiamo! N: *coff coff* Lauri, aiutato dal compagno, raccolse i soldi che gli occorrevano ed uscì dalla banca, dove tutti coloro che lo vedevano lo fissavano con sentita ammirazione, ma Lauri finse caldamente di non farci caso (quest’ultima battuta pronunciata come a dire: “prova a contraddirmi…”). Pauli nel mentre gli indicò un negozio. P: Ti serve una bacchetta per fare le magie, proprio come per la fata madrina di Cenerentola. Vai e accattala. N: E detto ciò lo spedì con vigore dentro al negozio, dove Lauri notò la presenza di una sola cosa: bacchette, una più da cartone animato dell’altra… ?: A coso, vuoi una bacchetta? N: Lauri sobbalzò nel vedere un vecchio cencioso arrivare con la medesima velocità di un’automobile sul circuito di Monza, e non potè celare il proprio stupore nel notare che non si era minimamente sfracellato da alcuna parte. Nel mentre che però Lauri rifletteva e, soprattutto, svarionava, l’uomo aveva iniziato ad analizzarlo, recuperando un poco di contegno. ?: Sì… mi domandavo quando ti avrei conosciuto, Potter… N: Detto questo aveva iniziato a cercare tra le varie bacchette, fino a che non ne trovò una di un delicato color cacao. L: Ma io la volevo nera! ?: Ma dentro c’è una piuma di corvo. L: Allora va bene! ?: Ecco. Pigliala e agitala. N: Lauri agitò la bacchetta, la quale emanò una luce rossa, che si infranse contro un delicato vaso di ceramica. ?: Cacchio, il mio vaso della dinastia Ping! Fa niente, un colpo di bacchetta e torna a posto… in caso contrario un colpo di scopa… va buo’, prendi quest’altra… N: Lauri agitò la seconda bacchetta, la quale scaturì una luce fuchsia, che si abbattè contro un altro vaso di ceramica. ?: Cacchio, il mio vaso della dinastia Pong! Ma pace… mhh… vediamo che bacchetta farti provare… L: Nera? ?: Ma proprio non saprei… L: Nera, nera, la voglio nera! ?: E va bene, sfrasciapal… N: LA FASCIA PROTETTA! ?: …lpebre, te la do nera. N: Non servì neppure agitarla che dalla bacchetta fuoriuscì un fascio di luce bianca, che avvolse Lauri e poi sparì velocemente. L: Allora? Fuziona? ?: …sì. L: Avevo ragione io, avevo ragione io! Metal lalalalala! Master of pizza! N: Mentre Lauri cantava tutti i ritornelli dei Nanowar Pauli si era ripresentato con un gigantesco gufo nero come la pece, visto che candido come la neve a Lauri non sarebbe piaciuto, spiegandogli a gesti che era un regalo di compleanno. Lauri uscì zompettando tutto allegro, e i due si diressero verso la stazione.
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