Alura... Dato che non ho niente da fare, ho deciso di mettermi al servizio delle FF
Suona un po' stile Star Wars 'sta frase ma non importa...
e scriverne un'altra, decisamente diversa da Tampico e che si avvicina di più al mio stile... Ma non vi anticipo niente!
Posto il primo capitolo, spero vi piaccia...
Il sole caldo splendeva alto nel cielo, la sabbia dorata brillava e il mare cristallino era calmo come non mai. Lauri, comodamente immerso in quel luogo splendido, sulla sua sdraio sorseggiava un cocktail e si rilassava dopo un sacco di lavoro. Improvvisamente sentì un clacson suonare. Lauri scosse la testa e tornò alla realtà: altro che paradiso tropicale, quella città era un vero inferno! Anche lui, che al freddo era abituato, doveva ammettere che lì si gelava. Attraversò la strada e cercò il suo albergo. “Mi sa che mi sono perso… Eppure mi sembra di aver fatto la strada giusta… Mah, qui i palazzi sono tutti uguali, le vie pure e io non ci sto capendo niente” pensò sospirando.
-Scusi signore, le è caduto questo- si voltò: una ragazza gli stava porgendo il portafoglio
L-Grazie… Non mi ero accorto che fosse caduto-
-Di niente, si figuri-
L-Senta, non è che potrebbe aiutarmi? Non ho la più pallida idea di dove sono…-
-Certo! Dove deve andare?-
L-All’hotel Harlem-
-Vediamo… Ah, ho capito, è quell’hotel super lussuoso! Siamo distanti però…-
L-E non si riesce a trovare un taxi-
- Per forza… con tutta questa neve nessuno si muove a piedi-
L-Questa città è troppo caotica per muoversi in auto-
-Già… Andiamo?-
L-Sì… Ah, io sono Lauri… E che ne dici se ci diamo del tu?-
-D’accordo… Io sono Jackie, piacere di conoscerti. Sei straniero vero?-
L-Sì… Come lo sai?-
-Il modo di parlare-
L-A dire il vero l’inglese l’ho imparato da un americano-
-Ma non lo parli come un vero americano-
L-Tu sei di qui?-
-Fino all’osso… E trovo che New York sia stupenda d’inverno, con tutta questa neve-
Già, la Grande Mela era sommersa di neve e sembrava una città fredda, grigia e gelida... Una visione non troppo distante dalla realtà, almeno secondo Jackie. In quel periodo, poi, era meglio allontanarsi il più possibile da New York: l’eterna faida tra le potenti famiglie della mafia era più aspra che mai.
L-Non hai paura ad andare in giro da sola con tutte questi omicidi mafiosi che stanno avvenendo?-
-In genere non sono mai sola, infatti ho appena accompagnato a casa una mia amica…Il tragitto da casa sua alla mia è così corto che non mi preoccupo-
L-Ma allora stai andando dalla parte opposta! Se l’avessi saputo avrei chiesto a qualcun altro di accompagnarmi…-
-Non preoccuparti, poi scomoderò un mio amico e mi farò accompagnare-
L-Non serve, ti faccio accompagnare io da un auto-
-Sei un riccone allora-
L-No, sono un cantante-
-Solista?-
L-No, ho una band… I The Rasmus, conosci?-
-Sinceramente no… Io adoro i piccoli gruppi americani e ascolto quasi solo quelli-
L-Allora ti regalerò un cd-
-Veramente?-
L-Certo… Circa tre mesi fa è uscito il nostro nuovo album, Black Roses… Te ne darò una copia-
-Oh grazie! Allora siete qui in promozione?-
L-Dobbiamo fare delle interviste per il tour… E poi ripartiremo-
-Non sarà facile… Sono due giorni che gli aerei e i treni non partono a causa della neve-
L-Hai ragione… -
Parlarono del più e del meno e, mentre entravano nell’hotel, ricominciò a nevicare, per l’ennesima volta quel giorno. Le strade si bloccarono dal traffico e Jackie non aveva la più pallida idea di come tornare a casa.
L-Puoi restare qui… Pagherò io la stanza, è il minimo che possa fare-
-Oh, grazie! Non ho mai passato una notte in un hotel del genere!-
L’entusiasmo di Jackie contagiò anche Lauri: le propose un bel tour dell’albergo, tuffo in piscina e capatina in sauna compresi. Lui, affascinato da quella ragazza con gli occhi color piombo, in quella notte gelida aveva bisogno di un po’ di calore. E Jackie non ebbe bisogno di una stanza per sé.
Amava da morire la fredda, grigia, gelida New York nella quale stava vagando senza meta. Odiava il caldo, le spiagge tropicali piene di gente appiccicaticcia, i drink in riva al mare. L’unica cosa che sopportava era il mare, specialmente quello cristallino. Ma si accontentava: guardava una cartolina delle Hawaii e subito dopo si rituffava nella sua adorata città. Forse doveva dire che amava New York da uccidere… Aveva visto un tipo interessante, uno famoso, che alloggiava all’Harlem… Sarebbe stato una bella preda, ma quella notte aveva già un omicidio da compiere. Sì, il biondino sarebbe stato un bel bocconcino… Avrebbe provveduto anche a lui, prima o poi. Trovò il tipo da ammazare, sparò, uccise, gioco da ragazzi. Ci sarà pur un motivo se era una killer molto richiesta, no?