Ma gvazie gvazie gvazie!
Grazie di avermi sostenuta in questa...piccola avventuraXD
devo ammettere che anche io mi sono affezionata a questa storia...e dire che pensavo seriamente di finirla al primo capitolo...non pensavo che potesse piacere a qualcuno
Questo è l'ultimo capitolo, spero che vi piaccia
un bacio a tutte tesore!
Ed ecco Cenerentola sfrecciare come una pallottola su quella tangenziale immersa nella tenue luce del crepuscolo, su un bolide rosso fiammante insieme al suo migliore amico.
Niente carrozza. Niente scarpette di cristallo. Solo un cuore che batteva a mille mentre Mikael accelerava sempre di più, incendiando l’asfalto, il cappotto gonfiato dal vento che ululava nelle orecchie.
-Tutto bene là dietro?-Mi urlò Mikael senza staccare gli occhi dalla strada.
-Si!-Gli urlai di rimando per sovrastare il fragore del vento.
-Grande!Reggiti forte ora, piccola...si vola!-
Cacciai uno strillo e mi strinsi ancora di più a lui mentre la moto si impennava leggermente per poi rituffarsi ancora una volta sull’asfalto.
Raggiungemmo l’aeroporto di Vantaa in un tempo relativamente breve.Mikael parcheggiò la moto e insieme ci fiondammo verso l’entrata.
L’aeroporto brulicava di gente: gente che arrivava, gente che si affrettava trascinandosi dietro trolley, gente che ritirava i bagagli, gente che correva incontro ad un amico o ad un famigliare appena sbarcato...
-Di qua, vieni!-Mikael mi prese per mano e insieme ci tuffammo tra quella moltitudine di persone.
Mi guardai disperatamente attorno.
-Non li vedo da nessuna parte...-
-Non ti preoccupare, saranno qua in giro-Mormorò Mikael trascinandomi dietro di lui-Proviamo da quella parte...-
-Mikael, è ridicolo!-Protestai liberandomi dalla stretta e costringendolo a voltarsi-non sappiamo nemmeno a che ora sia il loro volo!Per quanto ne sappiamo adesso potrebbero già essere arrivati a destina...-
Ma Mikael guardava altrove e sembrava che non mi stesse nemmeno ascoltando. Poi mi prese per le spalle e mi fece voltare verso destra.
-Guarda un po’ là- Mi disse indicando un punto d’avanti a sé.
Seguii il suo sguardo.
Sentii lo stomaco attorcigliarsi e il cuore piroettare nel petto.
Pauli. Eero. Aki e...Lauri!
Erano a pochi metri di distanza dal punto in cui eravamo noi...ed erano circondati ( o meglio...assediati) da una folla di persone. Per la maggior parte erano ragazze. Li vidi rivolgere grandi sorrisi ai loro fans, firmare rapidamente autografi, stringere la mano a qualcuno, sorridere all’obbiettivo di una macchina fotografica. Quattro giganteschi bodyguard tenevano d’occhio le ammiratrici più su di giri, lanciando sguardi arcigni qua e là.
-Bene-Disse poi Mikael dandomi una pacca-Adesso tocca a te-
Deglutii a vuoto. Improvvisamente sentii di voler essere in qualsiasi posto, qualsiasi...che non fosse quell’aeroporto...
-Slash- Mi disse Mikael con dolcezza.
-Si,Mikael?-
Lui calò su di me e mi dette un bacio delicato sulla guancia. Sentì ardere il punto in cui le sue labbra si erano posate
-Qualunque cosa accada, sarò sempre fiero di te,lo sai no?-
Annuii.
-grazie-
-E di che?Adesso va da lui, coraggio. Se hai bisogno di me sono qua fuori-
Annuii ancora, sentendo gli occhi pizzicare fastidiosamente.Mi separai da lui e mi incamminai verso il gruppo di gente .
Mi sembrò che quel tragitto durasse un’ eternità...
Ecco, era il momento...come avrebbe reagito?Mi avrebbe liquidata con freddezza, esattamente come io avevo fatto con lui??Ecco che ritornano i sensi di colpa!Ecco che ricominciano a sudarmi le mani,ecco le ginocchia diventare di gelatina...non ci sarei mai riuscita...non potevo...ma dovevo...Mikael aveva ragione. Lo amavo e dovevo dirglielo prima che fosse troppo tardi. Cancella l’orgoglio, cancella le cicatrici...
Mi fermai di fronte a loro. Vidi Lauri firmare il quaderno di una ragazza con quel suo sorriso infantile sulle labbra...e di colpo sentii quel poco coraggio che mi ero ripromessa di conservare abbandonarmi del tutto. Lui sembrava sereno, così a suo agio tra quei fans entusiasti...così sicuro di sé...forse non stava poi così male senza di me...forse in fin dei conti era meglio così...forse...forse dovevo semplicemente uscire dalla sua vita, come un'ombra che scivola via.Da quando lo conoscevo non avevo fatto che combinare guai.
Meritava una donna forte e sicura di sé...non una stupida ragazzina...
Girai i tacchi, quasi automaticamente e voltai le spalle a lui e alla band.
Tornai in dietro ripercorrendo i miei passi, a testa bassa. Era così che doveva andare...chissà se Mikael sarebbe stato ancora fiero di me vedendomi scappare con la coda tra le gambe...
-Arwen?Arwen!Arwen fermati, aspetta!-
Non dovevo fermarmi. Dovevo far finta di niente e continuare a camminare...dovevo...cavolo, dovevo cercare di salvare quel poco di dignità rimasta...
Ma se la mente era fermamente decisa a non fermarsi, le mie gambe ubbidirono all’istante a quel comando:che strana macchina, l’uomo...
Sentii i suoi passi sempre più vicini.
Mi voltai, con tutta la lentezza di questo mondo...
Lauri.
Lauri si fermò di fronte a me, a meno di due metri di distanza.
-Ciao- Mi disse con voce profonda.
-Ehm...ciao- Replicai sforzandomi di non avvampare.
-Che ci fai qui?-Chiese lui impacciato, dopo una lunga pausa.
-Ah- feci e stavolta non ci fu proprio nulla che potessi fare per impedire alle mie guance di diventare scarlatte
- Io...beh,non avevo niente di meglio da fare e ho pensato di fare quattro passi qua intorno, sai com’è...-
Le parole mi erano uscite di bocca senza che me ne rendessi conto:le avevo sentite come se a pronunciarle fosse stata un’altra persona.
Vidi le sue labbra arricciarsi nel tentativo di trattenere un sorriso. Mi risultava incredibilmente facile farlo ridere, la maggior parte delle volte per battute che NON facevano ridere gli altri...
-Sto partendo-Disse poi.
-Si, me ne ero accorta-Convenni lanciando un’occhiata al grosso zaino che aveva in spalla.
-Vado in Grecia - proseguì lui sempre con quel tono profondo, quasi solenne –A Creta. Starò lì per un po’...-
-Si, lo so-
-Ah, ecco-
-Beh- Feci cercando faticosamente qualcosa da dire per sciogliere la tensione.
-Si?-
Dì qualcosa...qualsiasi cosa!
-Beh...buon viaggio, allora-
-Ah...ehm, grazie-Replicò lui. Esitò- Ehm...non c’è nient’altro che devi dirmi?-
Aprii la bocca quasi automaticamente, ma non ne uscì nessun suono.Era come se avessi una grossa biglia incastrata in gola, che mi rendeva difficile anche solo respirare...
-Ehi Lauri!-Ci raggiunse la voce di Pauli-Datti una mossa,dobbiamo andare!-
Lauri trasalì e si voltò verso l’amico. Poi tornò a rivolgersi a me.
-Bene- Disse imbarazzato, sistemandosi lo zaino sulle spalle- Ci vediamo, allora-
E si voltò. Lo guardai mentre si incamminava verso la band, che lo aspettava ancora accerchiata da quella marmaglia di ragazzi.
Sentii un tuffo al cuore. Stava andando via...sarebbe salito su quell’aereo e...
-Io...io ti credo!-Gli urlai dietro disperata.
Lui si bloccò all’istante, come se i suoi piedi fossero inciampati nelle mie parole.
E si voltò verso di me, sorpreso.
E lo guardai. Lo guardai come se lo vedessi per la prima volta. Guardai quel viso rotondo, dai tratti ancora dolci, puerili, induriti dalla rada barba chiara che gli cresceva sul mento. Guardai quegli occhi profondi e limpidi allo stesso tempo, di quel verde luminoso, cangiante...e si, anche quell’impalcatura di capelli assurdi tenuta in piedi da quintali e quintali di gel...
Niente bacchetta magica. Toccava a me combattere per ciò che desideravo. Basta scappare.
-Io ti credo-Ripetei con maggiore forza, con più convinzione-E mi dispiace per non aver capito prima. Mi dispiace di non averti ascoltato. Mi dispiace di averti...di averti cacciato in quel modo... mi dispiace...mi dispiace...-
Sembrava che le mie labbra fossero in grado di pronunciare solo quella parola.
-Lauri!-Sentii urlare Aki-Quarda che l'aereo non ci aspetta!-
-Mi dispiace...-Ripetei ancora una volta lottando contro quel fastidioso groppo alla gola che mi rendeva dolorosa ogni sillaba-Lo so che è tardi...lo so che mi detesti e che non vuoi più avere a che fare con me...lo so, starai meglio senza di me, lo so...ma dovevo dirtelo...dovevo...-
Troppo impegnata a cercare le parole giuste,parole che riuscissero ad esprimere tutta la mia angoscia, che fossero abbastanza convincenti da indurlo ad ascoltare, a restare, non mi ero nemmeno resa conto che lui mi si era avvicinato. Ne ebbi la consapevolezza solo quanto sentii la sua mano accarezzarmi i capelli e mi ritrovai tra le sue braccia.Inspirai profondamente il suo profumo, avvolta dal calore che il suo corpo emanava. Appoggiai la testa contro il suo petto e mi sembrò il gesto più naturale del mondo.
-Mi dispiace...-Ripetei ancora una volta sentendo gli occhi bruciare insopportabilmente.
-Arwen, smettila per favore...-
-No, lasciami finire...-
-Arwen, per una volta chiudi il becco-
Annuii impercettibilmente .Poi mi alzai sulle punte e gli presi il viso tra le mani.
E senza pensare che eravamo in un aeroporto affollato...Senza pensare a tutti quei ragazzi che ci circondavano e ci guardavano con le loro belle macchine fotografiche in mano...Senza pensare più a nulla...lo baciai. E tutto sembrò annullarsi.
Esistevamo noi.
La rockstar e la commessa del Music Store.
Soli.
Scostai il viso dal suo.
-Dovevo dirtelo prima che partissi. Dovevi saperlo. Anche io ti amo...-
Lui mi fissò a lungo con quello sguardo duro, ardente.
Non mi dette il tempo di aggiungere altro, perché le sue labbra si fusero ancora con le mie...
Lauri mi strinse a sé, con tanta energia da sollevarmi da terra. E io continuai a baciarlo, con foga, quasi con rabbia, intrecciando le dita in quei capelli assurdi...
-Io...che stupida!-balbettai senza fiato.
-Dimmelo ancora-Sussurrò lui mentre le sue labbra premevano sulle mie con dolcezza,il respiro affannoso.
-Cosa, che sono una stupida?-
-No- Rise lui -Dimmi che mi ami. Dillo ancora, ti prego...-
-Ti amo...-Dissi ormai del tutto incapace di contenere le lacrime. Risi e presi di nuovo a baciarlo-Ti amo...!-ripetei in un sussurro, in un sospiro. Lo avrei ripetuto all’infinito. Non avrei mai smesso.
Lo so, le favole non esistono.
Lo so, razionalmente un finale del genere sarebbe assurdo.
Ma se avessi voluto raccontare una storia razionale, non avrei scelto di raccontare una storia d’amore. Perché l’amore ha ragioni che la ragione non comprende.
Ormai non avevo più dubbi. Era quello il mio posto, fra le sue braccia e niente e nessuno avrebbe mai potuto cambiarlo.Lui avrebbe portato con sè quel bacio ed io lo avrei aspettato per sempre, sicura che con lui il mio cuore sarebbe stato in buone mani. Sicura che sarebbe tornato da me ad ogni costo.
Sì, la rockstar e la commessa del Music Store.Non suonava poi così male, no?Quello era il mio strano, irrazionale e personalissimo... lieto fine.
THE END
Lady of the shadows
Ormai Mi Ci Sono Affezionata A Questa FF. .
Brava brava brava!! 
mi piaceva leggere questa ff!!
...mi piacerebbe che tu continuassi cn un'altra.
