The Rasmus - Italian Community

LA GABBIA D'ORO, abbiate pietà, è la mia prima FF...

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lady of the shadows
view post Posted on 14/2/2009, 14:49




Signore e signori, riecco le avventure del nostro Lauri alle prese, per la prima volta, con l'amore...

Spero che vi piaccia :)

*

Aveva da poco smesso di piovere e l’aria era ancora fresca e densa di umidità.
Il mio sguardo seguì il volo di un gabbiano che si librava verso il l’orizzonte, dove il mare e il cielo color piombo sembravano toccarsi.
Quel giorno c’era poca gente che passeggiava sul lungomare di Helsinki.
Anche Arwen guardava lontano, immersa in chissà quali pensieri.
-A volte vorrei essere un gabbiano-Disse all’improvviso- Deve essere bello poter spiegare le ali e staccarsi da terra come se nulla fosse. E volare lontano, senza una meta precisa. Solo per il gusto di farlo, per sentirsi liberi-
Le sorrisi.
-Che poetessa-Commentai- Sul serio, questa frase devo proprio segnarmela-
-Si, si scherza pure-fece lei rivolgendomi un sorrisino- Ma non sai quanto ti invidio. In un certo senso anche tu puoi andare ovunque senza legarti a nulla-
-Questo non fa di me un uomo libero-Obbiettai- Mi sentirò davvero libero solo quando avrò trovato una ragione che mi faccia rimanere in un luogo da chiamare casa-
-Adesso chi è che fa il filosofo?-
-Potresti essere tu questa ragione, lo sai?-
Lei mi fissò negli occhi e il suo sorriso si spense. Arrossì violentemente e abbassò lo sguardo...era fin troppo facile metterla in imbarazzo...
Avevo mantenuto la mia promessa di tornare presto da lei una volta rientrato da Tampere .Avevamo trascorso qualche giorno al lago, solo io e lei...cioè, saremmo stati solo io e lei se i ragazzi non fossero venuti continuamente alla villa a darci il tormento con le loro visite giornaliere e i loro “allora piccioncini, tutto a posto?” “se avete bisogno fateci sapere, siamo a vostra disposizione” oppure “Arwen, se Lauri inizia a fare il vichingo perverso non esitare a chiamarci che lo sistemiamo noi...” e così via...per fortuna il buon Eero era riuscito a convincerli a levare le tende, altrimenti Pauli ed Aki avrebbero messo le radici .
Era stato forse uno dei periodi più piacevoli che abbia mai trascorso ed ora che era giunto il momento di partire alla volta degli Stati Uniti, non potevo fare a meno di richiamare continuamente alla memoria quegli istanti...quei gesti semplici come fare colazione insieme in veranda o passeggiare per i boschi, le gite in barca. Tutto questo mi sarebbe mancato terribilmente una volta partito, mi sarebbe mancata quell’intimità e quella complicità che si era instaurata tra di noi.
-Mi farò vivo-le dissi poi tornando serio-te lo giuro...dovessi mandarti un piccione viaggiatore al giorno-
Lei rise...dio, quanto amavo vederla ridere...
-non occorre disturbare nessun piccione - Rispose-Solo...pensami ogni tanto,ok?-
-Lo faccio già in continuazione. Sei costantemente nei miei pensieri e nei miei sogni,ci credi?-
-No, non ci credo-
-E invece devi-
Le cinsi i fianchi,affondando il viso tra i suoi capelli che avevano l’odore della salsedine.
Poi, sentii dei passi concitati alle nostre spalle.
-Oh mio dio!Quello è Lauri Ylonen!!Ehi Lauri!LAURI!!-
Alzai gli occhi al cielo e mi voltai controvoglia verso la ragazzina che aveva chiamato...o meglio, urlato il mio nome e che mi stava correndo in contro seguita a ruota da un’amica.
Arwen si divincolò dalle mie braccia e si allontanò di qualche passo.
-Il dovere la chiama signor Ylonen- Disse con un sorrisetto- Non deluderesti mai due fan così accanite,no?-
Sospirai e rivolsi un sorriso un po’ stiracchiato alle due ragazzine che avevano già messo in bella mostra le loro macchine fotografiche e i loro block notes provvisti di penne.
Firmai tre autografi (uno per ciascuna di loro ed un altro da portare ad una loro amica) e mi feci fotografare assieme a loro. Una volta che si furono allontanate,tornai da Arwen che era rimasta in disparte.
-Ammettilo che ci provi gusto-mi punzecchiò lei.
-Sinceramente?Si, non è male stare al centro dell’attenzione... ma a volte diventa abbastanza irritante-Confessai e me la ripresi fra le braccia.
-E poi l’unica fan da cui voglio farmi pedinare sei tu...Dove eravamo rimasti?-La baciai,felice di essere ritornato nel mio ruolo da “Lauri Normale”, quello in cui mi sentivo più a mio agio. Una volta separati, mi portai le mani ai capelli e mi sfilai una delle penne di corvo che portavo sempre con me. Ormai erano diventate una sorta di emblema per i The Rasmus.
Lei mi osservò incuriosita e mi permise di annodarla tra i suoi ricci.
-Ecco fatto-dissi una volta sicuro che reggesse- Lo sai che ti dona?-
Lei rise e sfiorò con le dita la sagoma setosa ed affusolata della piuma.
-E questo cosa significa?-
-Lo so, non è un anello da quindici carati ne una collana d’oro zecchino-Spiegai scrollando le spalle -ma volevo che avessi qualcosa di mio, qualcosa che ti facesse pensare a me e non alla mia carta di credito...perciò abbine cura finché non torno ok?Sappi che ci sono molto affezionato-
Odiavo doverle dire di nuovo addio e volevo farlo in maniera meno dolorosa possibile.
-Non preoccuparti, è in buone mani-

...15...16...17...18 piano...Finalmente!
Uscii dall’ascensore e arrancai esausto per il corridoio verso la mia stanza. Erano da poco passate le due ed ero riuscito ad evadere da quello studio di registrazione solo dopo un’estenuante giornata.
Avevamo iniziato le registrazioni per un nuovo album a Nashville, in Tennessee. L’idea sembrava promettere molto bene...avevamo anche convinto a collaborare con noi un noto produttore statunitense che aveva avuto a che fare con colossi della musica internazionale: Bon Jovi, Kiss ed Aerosmith, tanto per citarne alcuni.
I ragazzi avevano proposto di fare un salto in qualche locale per un giro di birra prima di rientrare in albergo, ma io non me l’ero davvero sentita...e la cosa li aveva parecchio sorpresi...
-Ah, lasciatelo in pace!-Aveva commentato Aki con un ghigno- Il nostro Lintu ormai ha in testa solo una “bionda”-
Arwen...
Il suo pensiero mi ossessionava da quando ero salito sull’aereo.
Ci eravamo sentiti per telefono il giorno prima:non mi sarei mai sognato di deluderla di nuovo.
Quella sera lei e la sua band si sarebbero dovuti esibire in una famosa discoteca di Helsinki e avrebbero suonato da supporto agli HIM. Era la prima volta che aprivano un concerto di una band di quel calibro e mi aveva confessato di essere elettrizzata...ma anche nervosissima. Ricordavo perfettamente il primo concerto importante dei The Rasmus e la sensazione di panico che avevo provato allora.
Avrei dato qualsiasi cosa per poterle essere vicino in quel momento, per poter assistere alla sua esibizione, per poterla rassicurare...
Ad Helsinki avrebbero dovuto essere pressappoco le cinque del pomeriggio. Mi immaginai Arwen e i suoi compagni mentre si preparavano al concerto...chissà se aveva paura...chissà se sarebbe salita sul palco con la mia penna di corvo tra i capelli...
Aprii la porta e lasciai la chitarra accanto all’uscio. Chiusi, mi sfilai il cappotto e accesi l’interruttore nella speranza che nel frigo fosse rimasta una bottiglia di vino; un bicchiere era quello di cui avevo bisogno prima di andare a letto, giusto uno...il giorno dopo avrei avuto un sacco di interviste e sarei stato sballottato da una parte all’altra della città in balia dei giornalisti per ore...ma per il momento ero finalmente solo...o almeno così credevo...
-Ehilà!-Mi apostrofò una voce maledettamente famigliare. Il solo udirla mi vece scendere un brivido lungo la schiena...non avrei mai pensato di riascoltarla.
Mi voltai di scatto verso il salotto della camera.
Katya era seduta su una poltroncina accanto alla finestra e mi osservava,le gambe accavallate e sul viso un sorriso sardonico.
-Ti stavo aspettando- Mi disse-credevo che non saresti più rientrato...per un attimo ho anche temuto di aver sbagliato stanza-
La fissai inespressivo mentre si alzava e mi veniva incontro. Con movimenti lenti, ondeggiando leggermente. Indossava un abito nero, corto ed attillato, che ne valorizzava le forme snelle e sinuose.
-Che ci fai qui?-Chiesi aggrottando la fronte.
Lei scrollò le spalle e si avvicinò al tavolino di vimini dove erano posti una bottiglia di Champagne e due bicchieri.
-Sto girando un servizio fotografico proprio qui a Nashville- Rispose versando il contenuto della bottiglia in una delle coppe- E’ per una casa di moda americana famosa,sai?-
-Hai fatto carriera- commentai- Ma intendevo...cosa ci fai nella mia stanza?Come hai fatto ad entrare?-
Katya si voltò verso di me e mi porse un bicchiere.
-Oh, ho saputo che eri da queste parti e ne ho approfittato per farti un saluto.
Alla reception ho solo detto di essere una tua amica e che volevo farti una sorpresa-Rispose con una risatina-Non è stato difficile convincerli a lasciarmi le chiavi...so essere molto convincente...ma questo lo sai, no?-
Si, non c’erano dubbi:Katya era una di quelle che ottiene sempre quello che vuole...
-Propongo un brindisi, che ne dici?-disse.
-Ah si?E cosa si festeggia?-
-Una volta non avevamo bisogno di un motivo in particolare per festeggiare mi sembra- Ribattè lei con un sorriso intrigante .
-A noi- riprese alzando il bicchiere-...E perché no?Anche al tuo nuovo album. Sono sicura che sarà un successo, come sempre...-
Sospirai e lasciai tintinnare il bicchiere contro il sui. Bevvi un sorso e lei fece altrettanto.
-Ce l’ha già un titolo?-
-Non è ancora sicuro...stavamo pensando a qualcosa tipo “Black Roses”-
-Non suona male-Commentò lei sorridendo e bevve un altro sorso.
-Ho pensato molto a te in questo periodo-Mi confessò passando l’indice sull’orlo del bicchiere-E tu, mi hai pensata?-
Cosa avrei dovuto risponderle?Che era definitivamente fuori dalla mia vita?Che avevo estirpato quei mesi passati con lei e che non avevo più ripensato ad momenti felici trascorsi insieme...avrei potuto dirglielo...ma non sarebbe stata la verità. Perchè si, nonostante tutto avevo pensato a lei...
- Katya- le dissi- Perché sei venuta qui stasera, eh?-
-Volevo parlarti-Rispose lei fissandomi attentamente. Conoscevo quello sguardo. Era ardente, penetrante. Aveva sicuramente più carattere di qualunque altra donna avessi mai incontrato, dovevo ammetterlo.
-Io...lo so di aver commesso parecchi errori con te- Ammise-Non avrei dovuto dirti quelle cose, l’ultima volta che ci siamo visti. E’ stato poco gentile da parte mia...-
-Poco gentile??-Ripetei alzando le sopracciglia- Katya, tu mi hai scaricato con tre parole!Mi hai liquidato senza darmi possibilità di reagire!E adesso sei venuta qui per parlare?Mi sembra che tu sia stata fin troppo chiara l’ultima volta...-
-Oh ero confusa, Lauri- Ribattè lei lanciandomi uno dei suoi sguardi languidi .Era una tattica che usava spesso...già, la scusa della ragazza “confusa”era vecchia però...
-Insomma, stava accadendo tutto troppo in fretta tra di noi...e poi-Notai che la sua mano aveva raggiunto la mia spalla-La verità è che mi piacevi troppo e avevo paura di farti soffrire...-
Annuii meccanicamente. Era davvero bella...di una bellezza sublime, con quei lunghi capelli corvini che le ricadevano sulle spalle morbidi e lucenti come una cascata di pece ancora calda...Il suo viso appuntito, dagli zigomi alti e i tratti marcati e fieri...la pelle abbronzata... i suoi profondo occhi neri, due abissi in cui aveva saputo inghiottirmi ...
...Non voleva farmi soffrire, eh?
-Beh, ci sei riuscita lo stesso,sai?-Dissi freddamente.
Lei annuì e mi si fese più vicina. Notai che le sue dita avevano raggiunto i bottoni della mia camicia...E non potetti fare a meno di immaginarmi una bella targa d’oro con il mio nome stampato a caratteri cubitali, affissa sul camino di casa sua assieme agli altri “trofei di caccia”: “Lauri Ylonen, cantante 2006-2008”.
-Mi dispiace davvero-Mormorò lei guardandomi fisso- Ma è per questo che sono qui stasera, per farmi perdonare...-
Ormai il suo viso era ad un palmo dal mio.
-Mi sei mancato...-Mi sussurrò all’orecchio con tono dolce, sensuale .Nel frattempo, uno dopo l’altro i bottoni della mia camicia stavano cedendo alle sue dita...
Sospirai e mi scostai da lei.
-Credo che sia meglio che tu vada ora-dissi distogliendo lo sguardo-Sono stanco e vorrei andare a dormire, se non ti dispiace...-
-Oh, andiamo...So perfettamente che non è quello che vuoi. Io ti conosco molto meglio di quanto tu creda, tesoro...-
Posò il bicchiere e mi prese il viso tra le mani, costringendomi a guardarla.
-Mi desideri ancora, prova a negarlo?Dillo che lo vuoi anche tu...-
Mi divincolai e la afferrai per le spalle.
-Adesso te la faccio io una domanda-Dissi fissandola attentamente-Tu mi ami?Mi hai mai amato un solo istante da quando mi hai conosciuto?-
Lei sbattè le palpebre, evidentemente sorpresa
-Oh, Lauri!-Rise lei- Ma che domande mi fai?Ma certo che ti amo, è ovvio!-
- l'amore non è mai ovvio- Ribattei gelido-Non quello vero, almeno-
-Ah, l’amore!-Sospirò lei con fare melodrammatico- fondo è solo una parola senza significato ormai,non credi?Si può dire che abbia perso del tutto il suo valore più alto...
-Forse- Convenni asciutto- Ma voglio sapere se tu ci credi e voglio una risposta sincera,Katya-
-Oh,insomma!-Sbottò lei mettendo il broncio-Non ti capisco proprio. Siamo stati bene insieme, non ti pare?Avevamo tutto, perchè allora sforzarsi di rincorrere qualcosa che è impossibile raggiungere?-
-Perché sono convinto che solo perché qualcosa è difficile da raggiungere, non significa che questa non esista- Risposi-Non capisci?Katya, tu sei una donna splendida e sono sicuro che sei in grado di offrire ad un uomo tutto ciò che possa mai desiderare. Ma non puoi darmi quello che io desidero. Non te ne faccio una colpa, è così e basta-
-Sei davvero infantile- Commentò lei sdegnosa-Non verrai a dirmi che adesso, improvvisamente ti sei messo alla ricerca del grande amore?E’ ridicolo!-
-E chi lo sà?Magari in fondo ho vissuto nella perenne ricerca dell’amore-Replicai- Solo che ho sempre cercato nella direzione sbagliata...-
Lei mi lanciò un’occhiata penetrante, carica di indignazione.Quanto doveva giudicarmi patetico...
-E quindi?-
-Quindi c’è stato un tempo per noi-Risposi- E’ vero, forse le cose sarebbero potute finire diversamente. Ma ormai è tardi e io ho fatto la mia scelta. Non credo che abbiamo altro da dirci-
Lei continuò a fissarmi incredula.Le risultava davvero così difficile credere che le cose potessero essere cambiate?Che io potessi essere cambiato?
-Te ne pentirai amaramente, lo sai?-Girò sui tacchi e prese il cappotto che aveva lasciato sul bracciolo della poltrona.Poi si fermò di fronte all’uscio.
-Non mi accompagni alla mia auto?-
Sbattei le palpebre piuttosto sorpreso da quella richiesta.Poi le sorrisi.
-Mi sembra il minimo.E poi non vorrei averti sulla coscienza se ti violentassero per strada-
Lei non commentò. Uscimmo in strada e ci avviammo verso il parcheggio dell’albergo. Si trovava in un luogo un po’ isolato, circondato da due grandi aiuole...mentre camminavamo non riuscii a fare a meno di guardarmi intorno, preso da una strana inquietudine...avevo come l’impressione di essere osservato.Arrivammo d’avanti alla sua auto. Le aprii la porta.
Lei si fermò d’avanti a me, il capo leggermente inclinato e mi sorrise.
-Beh, abbi cura di te allora. In bocca al lupo per i nuovo album e per la tua... “ricerca”-Si morse il labbro-Ero seria quando ho detto che mi piaci molto...mi è concesso un ultimo bacio? -
-Beh...-Ma non ebbi il tempo di replicare, perché lei mi si gettò letteralmente addosso e mi impresse un lungo bacio sulle labbra. Quando si allontanò, me accarezzò la guancia.
-Bye bye, tesoro- Mi disse e salì in macchina.
Rimasi immobile mentre l’auto si allontanava verso la strada. Poi mi accesi una sigaretta e mi avviai verso l’albergo.
Chissà se me ne sarei davvero pentito un giorno, riflettei mentre camminavo. Probabilmente un altro al mio posto si sarebbe preso a calci per essermi fatto sfuggire un’occasione come quella...di sicuro il Lauri di qualche mese fa non avrebbe esitato a chiedere a Katya di restare con lui quella notte... e nel pensare ciò fui preso da uno strano senso di compiacimento, quasi di orgoglio:gli errori del mio passato erano riaffiorati sulla mia strada, ma io ero stato più forte di loro...per fortuna avevo un buon angelo custode.
E mentre ritornavo solo in quella stanza d’albergo, ne ebbi la consapevolezza:l’ultimo legame con la mia Gabbia d’Oro era crollato. Ero finalmente libero.

 
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~*samy90~tr4e*~
view post Posted on 14/2/2009, 22:13




Eh bravo Lauri..ha avuto qualche esitazione ma alla fine non ha fatto scemate..
anke se secondo me qualcuno li ha visti nel parcheggio!!
Sta ff mi piace sempre di più! Posta presto!! :bacio:
 
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**+FallingStar+**
view post Posted on 15/2/2009, 08:33




e mò che vuole quella? XD
cmq... chappy stupendo come sempre :)
 
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~Into No Nekomata
view post Posted on 21/2/2009, 23:57




Brava! Questi ultimi capitoli sono scritti meglio ;) continua così ^^

 
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lady of the shadows
view post Posted on 22/2/2009, 20:41




Grazie mille, vedrò di non deluderti ;)

Gelide, pesanti ed insistenti.
Maledissi ognuna di quelle gocce di pioggia che, cadendo dal cielo, finivano dritte sulla mia testa mentre correvo...e maledissi il mio ombrello che se ne stava al caldo e all’asciutto nell’altra borsa in camera mia...e maledissi il traffico che ostruiva le strade...e maledissi quei dannati clacson - insomma, diciamocelo, ma che li hanno inventati a fare,eh?Non servono praticamente a niente se non a mandare fuori dai gangheri la gente...- e maledissi l’ennesimo idiota che dalla sua auto mi aveva urlato “ehi bambolina, lo vuoi un passaggio?”...e soprattutto maledissi Mikael e quella sua dannata telefonata...ma si può sapere che cavolo aveva da dirmi di così urgente da non poter aspettare che smettesse di piovere??
Insomma, fui immensamente grata di ritrovarmi nella stradina che conduceva al garage dove ci saremmo dovuti dare appuntamento.
Lo trovai seduto sul tavolino accanto alla tastiera, intento a fumarsi una sigaretta.Le note di “Eleanor Rigby” dei Beatles raggiunsero subito le mie orecchie dal piccolo stereo portatile color blu elettrico poggiato a terra:in quel garage c’era praticamente di tutto:scatoloni contenenti chissà cosa, un vecchio televisore ormai rotto da secoli, una libreria su cui di libri non vi era nemmeno l’ombra ma che in compenso conteneva un numero a dir poco esagerato di dischi, e persino un piccolo tavolo da biliardino tutto scheggiato, posto proprio vicino alla batteria di Martin, nascosta sotto un cellofan .E ovviamente non poteva mancare lo stereo, no?
-Ah, eccoti-Mi accolse Mikael voltandosi verso di me -Ma...che sta piovendo?-aggiunse osservandomi dalla testa ai piedi.
-Ma va!-fu tutto ciò che riuscii a ringhiargli contro, ancora con il respiro affannato per la corsa-Si può sapere che succede?Dove sono gli altri?-
Mikael gettò a terra la sigaretta e la spense schiacciandola sotto la scarpa.
-Tyla oggi ha l’oratorio,no?Martin è in officina e Henrik...non lo so, probabilmente è in palestra-
-Cosa?-feci sorpresa-E quindi ci siamo solo noi?Ma che cosa dovevi dirmi,eh?-
Mikael scrollò le spalle e spense la radio.
-Niente di che...ho composto una cosa e volevo fartela sentire per sapere cosa ne pensavi, ecco tutto...-
-E tu mi hai fatto attraversare mezza città sotto il diluvio solo per farmi sentire una canzone!!???- Esclamai senza sapere se essere più esterrefatta o arrabbiata-Dio mio,dalla tua telefonata sembrava che stesse morendo qualcuno!-
-Non sapevo che avesse iniziato a piovere, scusa-Mi disse lui lanciandomi uno sguardo languido, da cane bastonato insomma-Mi dispiace...-
Che bastardo, lo sa che non lo reggo quando fa così...
-Sapessi quanto dispiace a me!-brontolai lasciando cadere la borsa con cui avevo cercato invano di ripararmi uscendo dal campus- Ma guardami, ho i vestiti completamente zuppi...sarai contento!-
Che strano,mi resi conto che ultimamente passavo un sacco di tempo con i vestiti completamente zuppi...
-Uh, quanto la fai lunga!-Disse con una risata- Ti danno un tocco molto sexy,sai?-
-Risparmiati le battutine...-
-Non era una battuta-
-Pervertito!-
Gli detti una pacca alla spalla e mi sedetti accanto a lui.
-Allora Beethoven, sentiamo un po’ questa opera d’arte-
-Non è ancora perfetta, ti avverto...-
-Poche chiacchiere e datti da fare-
Mikael mi sorrise. Vidi le sue dita lunghe e affusolate muoversi veloci e sicure sulla tastiera. Non c’erano dubbi, il Pianista meritava a pieno il suo soprannome:sarei stata ore ad ascoltarlo suonare. Era una melodia dolce e malinconica, come una ninnananna. Il ritmo era lento, ipnotico...
-Allora, che ne pensi?-Mi chiese ansioso una volta finito.
-Mi piace proprio- Commentai con un sorriso- sul serio,sono curiosa di riadattarla in chiave rock-
-Davvero ti piace?-
-Certo!Anzi, dammi lo spartito così oggi la provo con la chitarra acustica-
-ecco, brava e fatti venire in mente qualcosa per il testo,ok?-
-stavo pensando a qualcosa in inglese, che ne dici?-
-Eh si, dopo il concerto con gli HIM siamo diventati troppo internazionali per continuare con le canzoni in finlandese- Commentò lui ironico- Abbiamo bisogno di estendere il nostro successo anche all’estero con tutti i fans che abbiamo!-
-Giusto!Anzi, a questo punto potevi mandare una limousine a prelevarmi,no?-
-Eh, spiacente ma l’ultima l’aveva prenotata Madonna e non me la sono sentita di fare discussione con lei-
Ridemmo entrambi.
-Ci facciamo due birre, ok?-Propose lui alzandosi e dirigendosi in casa. Tornò poco dopo con due Heiken ghiacciate.
-Chiara, come piace a te. E poi non dire che non ti vizio...allora, lo vogliamo fare un brindisi?-
-E a che cosa?-
Lui fece spallucce.
-Agli amici, alla birra e al vecchio e intramontabile Rock’n Roll...e dai, anche a questa catacomba di città-
-Direi che suona bene-Commentai sorridendo -Ad Helsinki, allora-
-Ad Hell...sinki, vorrai dire- replicò lui alzando la bottiglia- L’inferno di ghiaccio dove siamo nati...-
-...e dove vivremo fino alla fine dei nostri giorni-e facemmo cozzare il vetro con un leggero tintinnio. Bevemmo un lungo sorso, con il sottofondo della pioggia che cadeva tenace sull’asfalto.
-Slash, te la posso fare una domanda?-Mi chiese dopo un po’ Mikael.
-Spara-
-Sei felice?-
Lo fissai presa in contropiede dalla domanda.
-Beh, non saprei-Risposi esitante. Ci pensai un po’ su-Si, credo di si...-
-E così sei felice?-Fece lui alzando le sopracciglia -Sul serio?-
-Mio malgrado si, sono felice...-
-Anche adesso che il tuo Canarino- Testa -Di- Preservativo se ne è andato?-
Sospirai e scossi la testa. Mi sembrava strano che Mikael non avesse ancora nominato Lauri: ormai riusciva ad infilare il suo nome in ogni nostra discussione.
-Smettila di chiamarlo così!-Lo rimbeccai -E comunque non mi taglierò le vene solo perché è andato qualche giorno in America, non ti preoccupare...-
-Ah, devi solo provarci...-Mi ammonì lui con tono improvvisamente serio-Non lo so, Ar...è che da quando frequenti questo tipo sei diversa-
-In che senso?-
-Beh- fece lui dopo aver bevuto un altro lungo sorso. Ormai aveva praticamente vuotato la bottiglia...-Sorridi sempre meno, sei sempre sovra pensiero...non lo so, è come se l’Arwen solare e spensierata che eri fosse morta...-
-Non dire così-Ribattei aggrottando la fronte-Ok, ammetto che sono un po’ giù in questo periodo, però...-
-Lo so lo so-Mi interruppe lui con una specie di cantilena- Perché lo ami, non puoi stare senza di lui e bla bla bla...che sono ’sti discorsi da borghesuccia, eh?-
-Io non ho mai detto niente del genere!E poi chi sarebbe la borghesuccia, eh?-
-Di un po’, tieni ancora quella ridicola piuma di piccione che ti ha dato come “pegno d’amore”,non è così?Che stronzata!-Fece lui come se non mi avesse sentita.
Per tutta risposta gli feci una linguaccia. Ma lui non sembrava in vena di scherzare...
-E chi ti dice che per lui sia lo stesso,eh?-Disse Mikael- Insomma, non mi meraviglierebbe se quella del nuovo album fosse tutta una scusa per...-
-Per cosa?-Incalzai accigliata -Per cosa di preciso, sentiamo?-
-Ah, Arwen!Sei così ingenua che mi fai quasi rabbia!-Sbottò lui- Come fai a non accorgerti che ti sta solo usando,eh?-
-No, non è come pensi -Ribattei seria-Non è quel genere di persona...-
-Come fai a dirlo?Apri gli occhi, ti sta solo usando!Magari sei solo il suo nuovo giocattolino preferito con cui si diverte tra un concerto e l’altro!-
-Mi fido di lui-Risposi semplicemente con una scrollata di spalle.
- Arwen, io non voglio che tu soffra- Disse lentamente il Pianista fissandomi negli occhi- C’è un altro motivo per cui ti ho fatta venire qui-Mi disse dopo una pausa .Si alzò e raggiunse uno zaino poggiato sul tavolo. Ne uscì qualcosa, ma riuscii a vedere di cosa si trattasse solo quando me la ebbe messa in mano.
- Cos’è,ti dai al gossip adesso?-Commentai con un ghigno leggendo i titoli degli articoli riportati sul giornale che mi aveva dato.
-Non farti venire strane idee, tu!-Scattò lui- E’ di mia sorella, se ci tieni a saperlo-
-Si si, come no...-
-Piantala!Piuttosto, vai a pagina 15.C’è un articolo che credo ti possa interessare-
-Dici?-replicai alzando le sopracciglia-Lo sai che non leggo questo genere di riviste. Solo squallide e superficiali...-
-Lo so-replicò lui impaziente- Ma tu fallo!-
Sospirai e presi a sfogliare quel benedetto giornalino...e arrivai alla famosa pagina 15.
L’articolo occupava due pagine intere. Il titolo era riportato in sgargianti caratteri cremisi e mi urlava letteralmente in faccia: “RITORNO DI FIAMMA PER LAURI YLONEN-
Il tenebroso cantante nordico ha finalmente trovato l’amore”
...Sentii lo stomaco contorcersi...
C’erano delle foto...cinque foto...sembravano essere state scattate di ...nascosto...ritraevano Lauri...e una donna dai lunghi capelli neri...
...La stretta si fece più forte...

“Ebbene si, pare che nel cuore dell’affascinante Lauri Ylonen, cantante della famosa rock band scandinava dei The Rasmus il grande gelo sia finalmente finito:a portare il sole nella sua vita pare sia stata niente poco di meno che Katya Hietala, 28 anni, intrigante modella di origini finlandesi dagli occhi da cerbiatta ed un fisico mozzafiato. Si è a lungo vociferato su un presunto flirt tra i due, ma ormai non vi sono più dubbi. Infatti sono stati beccati insieme mentre uscivano da un lussuoso hotel di Nashville intorno alle due del mattino...probabilmente dopo una notte di passione...che sia proprio alla sua nuova musa che il dolce Lauri dedicherà il nuovo album bella band?
<<tra me e Lauri si è subito creata un’intesa speciale>>ha raccontato la bella Katya <<siamo entrambi due spiriti solitari e in un certo senso malinconici .Mi piace pensare che sia stato il destino a farci incontrare, perché ho davvero l’impressione che ci completiamo a vicenda...>>”

L’articolo continuava ancora per due colonnine. Ma io non riuscii ad andare oltre.
- E’ uscito solo ieri. Lo so che non avresti mai letto una rivista del genere...ma ho pensato che dovessi sapere...-
La voce di Mikael sembrava provenire da un’enorme distanza...
Quella foto...
No, non potevo crederci...non volevo crederci...
Era fin troppo chiara...potevo distinguere nitidamente i loro visi, nonostante fosse stata scattata di notte...potevo vedere le braccia di lei attorno al suo collo...le loro labbra unite, saldate come se non dovessero più dividersi...
E poi l’immagine divenne sfocata...no, era la mia vista che veniva appannata dalle lacrime...
-Arwen...-
...No, non piangere...no...non piangere...sii forte...non cedere...cazzo,no!
-Va tutto bene-Dissi passandomi rapidamente il dorso della mano sugli occhi.
-Arwen, mi dispiace tanto-Mormorò lui- Ma sarebbe stato crudele tenertelo nascosto...-
- E’ un malinteso-Dissi scuotendo la testa-Ne sono sicura...non farebbe mai una cosa del genere, non a me...-
-Arwen, non essere ridicola!-fece il Pianista-Guarda la foto, come può trattarsi di un malinteso?-
- L’ho vista,Mikael!-Sbottai con voce roca- L’ho vista quella stupida foto...-
Non riuscii a dire più nulla. No, non andava tutto bene...non andava per niente bene...
Dieci...cento...mille coltelli di ghiaccio nel cuore...
-dai, non fare così...-
Mikael mi venne vicino e mi abbracciò.
-Slash- Lo sentii mormorare mentre mi accarezzava i capelli- E’ un bene che tu lo abbia scoperto ora. Chissà da quanto tempo andava avanti questo gioco per lui. Non piangere,dai. Non ne vale la pena...-
Non dissi nulla. Nella mia mente invece continuavo a rivedere quell’immagine e a ripetermi “perché?Perché mi hai fatto questo?”.
Le lacrime ormai scorrevano veloci lungo le mie guance in fiamme.
Lui mi prese il viso fra le mani e me le asciugò, fissandomi negli occhi. Quei freddi occhi grigi, accesi da una luce nuova:c’era rabbia in quello sguardo, ma anche rancore, disperazione e desiderio...soprattutto desiderio...
-Oh, Arwen- Disse il Pianista-Sei la persona più incredibile che conosca...non meriti di soffrire così. Non è giusto...non dovresti mai soffrire, mai...-
Cercai di allontanarmi, ma la sua stretta era ancora salda.
-Arwen, se solo tu ti guardassi attorno-Continuò lui senza staccare gli occhi dai miei- se solo capissi che c’è chi farebbe qualsiasi cosa per te, che muore dalla voglia di renderti felice...-
Mi sentii avvampare e distolsi lo sguardo. In un certo senso quelle parole non avrebbero dovuto sorprendermi. Sapevo ormai da tempo che Mikael provava qualcosa per me. Io gli volevo molto bene, come ad un fratello... ma sapevo di non poter ricambiare i suoi sentimenti. Non potevo e non riuscivo a vedere in lui qualcosa di più che un amico...
-Adesso è meglio che vada-Dissi allontanandolo da me-Voglio restare sola-
-Non essere sciocca, sta ancora piovendo,non vedi?Rimani qui, rimani con me-
-Ho...ho bisogno di restare sola. Per favore-aggiunsi in tono quasi supplichevole.
Mikael sospirò, annuì e mi lasciò andare.
Afferrai la borsa e uscii dal garage senza voltarmi indietro. E di nuovo mi ritrovai sotto quelle gocce gelide e taglienti come lame, ma non vi badai più di tanto .Il cielo mi era già crollato addosso.

 
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~*samy90~tr4e*~
view post Posted on 22/2/2009, 21:09




Triste questo chap! Povera Arwen! :(
C'era da aspettarselo ke Lauri e l'altra fossero stati beccati!!
Bravissima come sempre!
Posta presto! ^_^
 
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**+FallingStar+**
view post Posted on 22/2/2009, 21:31




che triste... ora Arwen pensa che Lau l'abbia tradita davvero!
Ma la questione si risolverà, vero? :riso:
 
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lady of the shadows
view post Posted on 23/2/2009, 14:49




ma si, non vi preoccupate con il Lintu sistemerà tutto ^ ^

Non ho postato questa FF con l'intenzione di deprimere nessuno XD
 
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*Shaka*
view post Posted on 23/2/2009, 16:28




waaaaaaah!!Che bella!Brava!il cap col padre mi ha fatto morire!XDXD
Cmq posta posta che voglio vedere come va avanti!^^ Povero Lauri xrò è stato incastrato da qll megera! :cry:
 
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<3Ale*
view post Posted on 23/2/2009, 21:16




Questa FF Ti Prende Sempre Di Più. .
Bravissima, è veramente Bella!!
Sono Curiosa Di Leggere Il Continuo! ^^
 
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therasmusadarklady
view post Posted on 24/2/2009, 22:00




6 bravissima. t prego posta presto
 
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lady of the shadows
view post Posted on 3/3/2009, 14:44




Ciau a tutti ^^
Ho postato un altro pezzetto della mia FF

Ancora grazie a tutti per i vostri commenti, sappiate che significano tanto per me :inchino:

Allora, dove eravamo rimasti?? A, già...

Osservai ancora una volta la luce accarezzare la superficie vitrea del ciondolo, illuminando quel nero omogeneo di una miriade di colori diversi: dal rosso al viola, dal blu al verde...un’aurora boreale in miniatura. Era impossibile non restarne ipnotizzati.
Me lo rimisi in tasca e voltai l’angolo, pestando quella fanghiglia che la pioggia degli ultimi giorni aveva lasciato sull’asfalto.
Mi ero innamorato di quel ciondolo dal primo momento che lo avevo visto in quel negozio di manufatti indiani, mentre ero in America ed ero sicuro che anche a lei sarebbe piaciuto. Si trattava di un cordoncino di cuoio a cui era appeso un frammento di una strana pietra nera simile al vetro, lavorata in modo che assumesse la forma di un prisma sottile ed appuntito:era perfetto ed affascinante nella sua semplicità, come lei d’altronde. Arwen amava le piccole cose, anche quelle all’apparenza insignificanti...
Sbucai nella via secondaria che conduceva al garage dove Arwen e la sua band a quell’ora dovevano essere impegnati con le prove. La saracinesca era aperta.
...I can’t get no satisfaction cause’ I try and I try and I try...when I’m driving in my car and that man comes on the radio...
Dall’interno provenivano le note di “Satisfaction” dei Rolling Stones.
Mi affacciai sull’uscio e vidi Mikael, Henrik e Martin seduti a terra intorno ad un piccolo stereo portatile color blu elettrico. Stavano discutendo, ma la musica era troppo alta e copriva le loro voci.
-Ciao ragazzi, come va?-Li salutai entrando.
I tre si interruppero bruscamente e si voltarono verso di me.
-Ah - Mormorò Henrik aggrottando la fronte -Parli del diavolo...- e spense lo stereo.
-Ci siete solo voi?-Domandai guardandomi in attorno-Non avete ancora iniziato le prove?-
Colosso, Il Santo e il Pianista si scambiarono uno sguardo. Tornarono a rivolgersi a me, tutti e tre scuri in volto.
Mikael si alzò e mi venne incontro, le braccia incrociate sul petto.
-Toh , ma guarda -Fece rivolto agli altri- La superstar ha deciso di scendere tra noi comuni mortali. Carino da parte sua, non trovate?-
-Ehm...-Feci sorpreso da quel tono sarcastico- Ma cosa...?-
-Sei venuto a cercare Arwen, immagino-Continuò lui monocorde, inchiodandomi con lo sguardo-Certo che hai proprio un bel coraggio a ripresentarti qui...-
-Si può sapere di che stai parlando?-Domandai sempre più accigliato. Mi voltai verso Henrik in cerca di spiegazioni. Il Santo mi rivolse uno sguardo apertamente ostile, fece schioccare la lingua stizzito e si concentrò sulla cartina che stava arrotolando per farsi una sigaretta.
Poi fu Colosso ad alzarsi e venne verso di me ciondolando, la fronte corrugata e una smorfia di disgusto sul volto. Iniziò a sgranchirsi le nocche con fare minaccioso. D’istinto, indietreggiai di due passi...di sicuro sarebbe stato in grado di ridurmi in polvere soltanto urlandomi addosso.
-Levati di mezzo Mik, lascialo a me! Vedrete che bel lavoretto gli combino:sono proprio curioso di vedere come apparirà quel faccino d’angioletto dopo che ti avrò cambiato i connotati...-
-Cosa?!-
-Sta calmo, Martin- Fece Mikael dando una pacca all’amico. Tornò a rivolgersi a me con un ghigno.
-Ti credi furbo, eh?Pensavi di farla franca?E invece mi dispiace per te, ma Arwen non è una delle tante sgualdrine da quattro soldi che ti porti a letto. Lei è speciale e finalmente a capito che razza di verme schifoso sei .Sta pur certo che ci ripenserà due volte prima di lasciarsi incantare dai tuoi ritornelli strappalacrime...-
-Che cosa??!-Esclamai, mentre un orrendo presentimento mi attanagliava lo stomaco
-Di che diavolo parli?Che cosa ho fatto? Perché Arwen dovrebbe essere arrabbiata con me,eh?-
Il ghigno di Mikael si fece più ampio.
Si chinò per raccogliere la cosa che Henrik, ancora seduto a terra, gli stava porgendo. Poi si voltò di nuovo verso di me, sfogliò quella che sembrava una rivista scandalistica e me la mostrò.
-Ecco qua, magari ti rinfreschi un po’ la memoria-
Lessi il titolo...“Ritorno di fiamma per Lauri Ylonen...”
- Cos’è uno scherzo?-
-Diccelo tu-Replicò Mikael- Ne hai di cose da spiegare-
Gli strappai di mano la rivista e osservai attentamente quelle foto...non ebbi nemmeno
bisogno di leggere l’articolo...
Qualcosa dentro di me gelò.
-Arwen le ha viste?-Riuscii a balbettare con voce roca.
-Eccome se le ha viste!-replicò Mikael senza abbandonare quello strano sorriso malevolo. Nel suo sguardo non vi era traccia della rabbia e del disgusto che avevo letto negli occhi di Martin ed Henrik...solo soddisfazione...compiacimento...
-Ah, quasi dimenticavo...-Si mise una mano in tasca-Dice che te la puoi anche riprendere-E lasciò cadere ai miei piedi la mia penna di corvo. Poi aggiunse in tono mellifluo- Un consiglio: la prossima volta che vuoi spassartela, accertati almeno che non vi siano paparazzi nelle vicinanze...-
No...non poteva essere vero...eccole, riuscivo a vedere le porte della Gabbia d’Oro richiudersi d’avanti a me...proprio adesso che credevo di essermele lasciate alle spalle...
- Dov’è lei adesso?-
-E perché dovrei dirtelo?Non sono affari tuoi...-
-Si che lo sono!-
Mikael proruppe in una fredda risata di scherno.
-Lo vuoi capire o no?Ha detto chiaro e tondo che non vuole più vederti !-Mikael mi allontanò bruscamente con uno spintone- Quindi prova ad avvicinarti di nuovo a lei e non basteranno quaranta dei tuoi bodyguard per impedirmi di gonfiarti di sberle, chiaro?-
Martin ed Henrik assentirono e mi rivolsero uno sguardo carico del più profondo disprezzo.
Mi voltai e percorsi in fretta il vicolo che portava al garage, sentendo i loro sguardi truci seguirmi mentre tornavo sui miei passi. Di sicuro Mikael doveva aver assunto un’espressione trionfante nel vedermi scappare con la coda fra le gambe...
...Ma non mi importava, ormai...avevo solo un pensiero in mente...Arwen aveva frainteso...mi credeva un mostro...dovevo spiegarle, dovevo trovare il modo...Katya l’avrebbe pagata cara per questo stupido scherzo...se per colpa sua dovessi perdere Arwen...che imbecille che sono!Un emerito idiota!Come ho fatto a farmi abbindolare così?Come?No, Arwen avrebbe capito...doveva capire...non potevo perdere la cosa più bella che mi fosse mai accaduta...non era giusto...

Attraversai di corsa in cortile di fronte a casa di Arwen.
Il mastino accucciato nel giardino della palazzina accanto, iniziò ad abbaiare furiosamente non appena mi vide.
-Ah, chiudi il becco tu!-Sbottai automaticamente .Citofonai.
Rispondi...ti prego rispondi...
-Chi è?-fece una voce dall’altra parte dell’apparecchio. Ma non era quella di Arwen.
-Kris!Grazie al cielo...Sono Lauri, ti ricordi?Devo parlare con Arwen, puoi farmi salire...?-
-Ah, ciao Lauri-Replicò Kristian cordiale- Arwen non c’è, mi dispiace...-
-Senti, lo so che è infuriata con me e che non vuole vedermi, ma io devo assolutamente parlarle, ti prego...-
-No, guarda che Arwen non c’è davvero-Rispose Kristian- E’ andata alla biblioteca del campus con la sua amica Tyla...ma perché è arrabbiata con te?Che cosa hai combinato?Lauri?Oh, ci sei ancora?-

Beh, fatemi sapere che ne pensate, alla prossima! :bacio:
 
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lauriforever
view post Posted on 3/3/2009, 17:47




hai postato che bello!!!mi mancava la tua ff..cmq complimenti...asp il prossimo chappy....^^c'è la farà il nostro lauri a parlare cn la sua amata...??^^asp a presto baci!!
 
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<3Ale*
view post Posted on 3/3/2009, 19:52




Bellissimo Anche Questo Chappy! ^^
Posta Presto :)
 
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~*samy90~tr4e*~
view post Posted on 3/3/2009, 20:08




Hai postato!!
Bello..mi piace sempre più questa ff!! si chiariranno?
Posta presto..sono curiosa!! :riso:
:bacio:
 
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104 replies since 18/1/2009, 15:54   1038 views
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